In questo articolo vogliamo parlare di un termine amatissimo dalla maggior parte degli investitori prudenti: le obbligazioni.

La parola obbligazione in italiano assume un significato di “impegno” e “dovere verso terzi”, ma chi si prende questo impegno e chi sono i terzi a cui si rivolge?

Le obbligazioni, o alternativamente definite bond in inglese di cui sicuramente avrai sentito spesso parlare, altro non sono che dei titoli di debito che una società, o Stato, decide di emettere per coprire i propri bisogni finanziari e raccogliere quindi denaro.

L’obbligazionista, invece, altro non è che colui che acquista l’obbligazione e diventa il creditore della società (o Stato). Egli è quindi colui al quale la società o stato dovrà rimborsare a scadenza il capitale ricevuto.

Per questo motivo, i bond vengono considerati uno strumento finanziario “sicuro”: grazie al loro rendimento garantito, gli investitori inesperti e prudenti amano la parola “garantito”.

Purtroppo però la storia ci insegna che anche questi strumenti possono offrire qualche delusione, vedi Bond Argentini.

Da quando ti sei affacciato agli investimenti finanziari ti sarà capitato più volte di sentir parlare di obbligazioni, ma vediamo più nel dettaglio cosa sono e come funzionano. In questo articolo cercheremo di rispondere a tutte le tue possibili domande, quali:

Cosa sono le obbligazioni?

Come funzionano le obbligazioni?

Quanto rendono le obbligazioni?

Obbligazioni, cosa sono e perché è importante conoscerle. Bond
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Cosa sono le obbligazioni?

Come spesso accade in finanza, la terminologia predominante è in inglese e in questo caso, come abbiamo visto, si parla di bond che tradotto in italiano significa appunto “obbligazioni”.

L’obbligazione, altro non è che un titolo di credito rilasciato da un’azienda o ente pubblico, che allo scadere di una data prefissata rimborserà al possessore del credito il capitale prestato all’emittente più gli interessi maturati.

Caratteristiche:

  • Titoli di credito;
  • Nominative o al portatore;
  • Vita limitata;
  • Con o senza cedola.

Possiamo distinguere alcune parole molto usate nel gergo finanziario quando si parla di bond:

  • Data di maturità o Maturity Date, si riferisce alla scadenza prefissata dell’obbligazione;
  • Obbligazionista o Bondholder, è colui che detiene l’obbligazione, cioè il creditore;
  • Coupon Rate, è il tasso di interesse pagati sul debito al creditore;
  • Government Bond, l’emittente dell’obbligazione è un Governo/Stato;
  • Corporate Bond, l’emittente dell’obbligazione è una società;
  • Emittente, è il debitore quindi colui che restituirà l’ammontare ricevuto più gli interessi;
  • Sottoscrittore, è il creditore, colui che riceverà a scadenza il capitale prestato più gli interessi.

L’obbligazione, quindi, per l’investitore diventa uno strumento finanziario con cui investire il proprio capitale mentre per l’emittente sarà un modo per reperire nuova liquidità dai mercati creando nuovo debito.

Equity Financing vs Debt Financing

Come possono le società trovare i capitali per finanziare nuovi progetti, ingrandirsi, crescere ed ottenere più liquidità?

Le società che hanno intenzione di finanziarsi possono intraprendere due strade per reperire il capitale di cui necessitano:

  • Il Debt Financing;
  • L’Equity Financing.

L’Equity Financing è un metodo usato dalle società per raccogliere i fondi di cui hanno bisogno e che consiste nella vendita di azioni in cambio di capitali.

Il vantaggio per la società consiste nel fatto che questi capitali non andranno restituiti e non sarà necessario il pagamento di alcun interesse. Inoltre, la società sarà libera di spendere i capitali raccolti come meglio crede.

Lo svantaggio invece consiste nel fatto che i proprietari della società dovranno cedere una quota della stessa agli investitori e quindi dividere gli eventuali utili generati, oltre che dover condividere con i nuovi “soci” le proprie scelte.

Il Debt Financing, invece, consiste nel contrarre un debito da parte della società e ripagarlo completamente con l’aggiunta degli interessi.

Il debito può essere emesso tramite la vendita di bond o tramite prestito da istituti bancari.

Un vantaggio importante rispetto all’Equity Financing risiede nel fatto che non è prevista la cessione di alcuna quota societaria. Di conseguenza quindi, il creditore non avrà alcun controllo sul business e, una volta pagato il debito, qualsiasi relazione con il creditore cesserà d’esistere.

Le diverse tipologie di obbligazioni?

Le obbligazioni sono quindi un possibile mezzo grazie al quale le società possono raccogliere i capitali di cui hanno bisogno per finanziare ed ingrandire il proprio business.

Tuttavia, esistono molti tipi di obbligazioni più o meno complesse e possono essere distinte e classificate come segue.

Obbligazioni Zero Coupon

Questo particolare tipo di obbligazione è caratterizzato dall’assenza di cedole per tutta la durata del bond.

Questo non significa che non avrai nessun ritorno sul tuo investimento, infatti, all’investitore viene garantito alla scadenza dell’obbligazione un rimborso superiore al capitale investito al momento di emissione del titolo.

Verrà quindi indicato solo il prezzo di acquisto dell’obbligazione e il valore nominale a scadenza della stessa.

Non dovendo calcolare gli interessi, è molto facile determinare il rendimento dell’investimento, infatti, basterà sottrarre al rimborso a scadenzo il capitale investito inizialmente e così otteniamo il nostro rendimento.

Questi particolari bond, solitamente, hanno una breve durata. Un esempio di Obbligazioni Zero Coupon Italiano sono i BOT o Buoni Ordinari del Tesoro, che hanno appunto una durata di 3, 6, 9 e 12 mesi ma mai superiore.

Obbligazioni a Rendita Perpetua

Le Obbligazioni a Rendita Perpetua altro non sono che obbligazioni senza scadenza, questo significa che non avremo il rimborso del capitale investito alla data di maturità.

Questo tipo di obbligazioni tuttavia garantisce un pagamento degli interessi tramite cedole a tempo indeterminato e quindi perpetuo. Solitamente, il tasso d’interesse è superiore a quello presente sul mercato.

Questo particolare strumento è difficile che venga offerto ad investitori retail, infatti, sono obbligazioni complesse che richiedono conoscenze in ambito economico approfondite e il taglio minimo per queste obbligazioni è superiore ai 100.000€.

Le previsioni inflattive incidono molto sulla scelta del tasso di interesse di queste particolari obbligazioni.

A prima vista, queste obbligazioni possono sembrare un investimento poco profittevole ma la perpetuità degli interessi lo rende profittevole.

Obbligazioni Tasso Fisso e Tasso Variabile

Altro metodo con cui vengono categorizzate le obbligazioni è attraverso il tasso d’interesse, infatti, possiamo avere: Obbligazioni con cedola a tasso fisso o Obbligazioni con cedola a tasso variabile.

Le prime saranno caratterizzate da una cedola fissa e sempre uguale nel tempo: dall’emissione sul mercato dell’obbligazione fino al raggiungimento della sua data di maturità.

Nel secondo caso invece il tasso può variare nel corso della vita dell’obbligazione e quindi la cedola sarà più o meno cospicua, in base all’andamento dei tassi di mercato.

Un classico esempio di obbligazione a tasso variabile sono i Titoli di Stato o BTP indicizzati, in questo caso il tasso di interesse dipende dall’indice dei prezzi al consumo.

Questo tipo di investimento permette all’investitore di proteggersi dall’inflazione, mantenendo il proprio potere d’acquisto intatto nel tempo.

Obbligazioni Strutturate

Un altro tipo di obbligazioni presenti sul mercato sono quelle strutturate, che devono il proprio nome al fatto che siano composte da più elementi:

  • Obbligazione a tasso fisso o variabile;
  • Uno o più contratti derivati.

Quando si acquista un’obbligazione strutturata non stiamo acquistando diversi contratti e prodotti ma un’unica obbligazione, la cui remunerazione sarà anche legata all’andamento dei contratti sottostanti.

Ormai conosciamo il funzionamento delle Obbligazioni a tasso fisso e variabile, pagheranno quindi delle cedole a cadenza prestabilita e alla data di maturità effettueranno il rimborso del valore nominale.

Per quanto riguarda i contratti derivati, invece, andranno ad incidere sulla variabilità del rendimento. Questi contratti legano la remunerazione dell’investitore all’andamento di indici di borsa, azioni, fondi comuni, tassi di cambio o materie prime.

Obbligazioni Subordinate

Le Obbligazioni subordinate o Junior Bond, sono una particolare categoria di obbligazioni che, nel caso di problemi finanziari dell’emittente, vengono rimborsate solo dopo i creditori ordinari.

Questo è il motivo per cui i possessori di questo strumento vengono definiti obbligazionisti Junior: possono vantare i loro diritti sull’azienda fallita solo dopo gli obbligazionisti ordinari che, in questo caso, vengono invece definiti Senior.

Come per ogni investimento, il rendimento è strettamente correlato al rischio, le obbligazioni subordinate, infatti, offrono un tasso di interesse più alto rispetto alle obbligazioni ordinarie.

Obbligazioni Convertibili

Queste obbligazioni permettono all’obbligazionista di poter scegliere, durante un determinato periodo di tempo denominato appunto “periodo di conversione”, le obbligazioni in proprio possesso in azioni.

Questa possibilità di conversione può avvenire in azioni della società emittente o in azioni di altre società.

Il primo caso viene detto “conversione diretta” mentre il secondo viene definito “conversione indiretta”.

Se vuoi approfondire l’argomento delle Azioni allora ti consiglio di leggere questo articolo

Come funzionano le obbligazioni?

L’obbligazione, quando viene emessa, riporta quattro informazioni importanti, che sono:

  • La data di emissione;
  • La data di scadenza;
  • Il valore nominale dell’obbligazione;
  • Il tasso di interesse applicato.

Il significato di data di scadenza e di data d’emissione sono di immediata comprensione e ci permettono inoltre di capire la durata dell’obbligazione.

Il valore nominale dell’obbligazione invece corrisponde alla quantità di debito creato con ogni singolo bond nella valuta di riferimento.

Il tasso di interesse è molto importante perché occorre per calcolare la quota interessi da rimborsare al sottoscrittore del bond.

Ma cosa succede se la durata dell’obbligazione è di più anni?

In questo caso, avremo il pagamento della sola quota interessi che potrà avere cadenza semestrale, annuale o con scadenza indicata.

Questi pagamenti vengono definiti con il termine cedola.

Dettaglio non trascurabile delle obbligazioni è che sono trasferibili e scambiabili sui mercati finanziari, quindi, non è detto che un sottoscrittore detenga la proprietà del bond dalla data di emissione alla scadenza.

I rischi delle Obbligazioni

Come accennato all’inizio, i Bond sono lo strumento preferito per gli investitori prudenti: coloro che non vogliono rischiare ma vogliono essere certi di non perdere.

Il funzionamento dell’obbligazione, sul piano teorico, è proprio questo: l’obbligazionista acquista le obbligazioni ad un dato prezzo, per una durata prefissata, riceve le cedole durante la vita dell’obbligazione e, a scadenza, gli viene restituito ciò che ha investito. Il famoso e ricercato rendimento garantito.

Come tuttavia ben sappia, nel mondo degli investimenti, per ottenere dei profitti, si deve sempre tener conto di possibili rischi.

Anche le obbligazioni, infatti, vengono catalogate in base al rating: titoli “sicuri” offriranno rendimenti più bassi rispetto a titoli “speculativi” che invece mostreranno tassi di interesse più interessanti.

Il primo rischio che si può quindi incorrere con i bond è la mancata restituzione del capitale investito.

Questo è il rischio di credito e l’esempio più importante è rappresentato dai famosi Bond Argentini. Questi bond erano stati pubblicizzati come “sicuri e affidabili” con l’offerta, per di più, di alti tassi di interesse. Quale pazzo non investirebbe in un’obbligazione del genere?

 Il risultato però lo conosciamo tutti: quei bond non furono mai ripagati.

Il secondo rischio che troviamo nelle obbligazioni è la volatilità dei tassi d’interesse: nel corso del nostro investimento, i tassi possono aumentare o diminuire.

Se la nostra obbligazione è con cedola a tasso variabile, potrà capitare che un aumento generale dei tassi causi un cambiamento del valore del bond.

Detto più semplicemente, un aumento dei tassi farà si che sul mercato si possano trovare obbligazioni più vantaggiose di quella in nostro possesso con la conseguenza che per venderla dovremo accontentarci di un prezzo minore. Ovviamente se i tassi dovessero scendere vale il concetto opposto.

Come scegliere le obbligazioni?

Per scegliere le obbligazioni, a seguito di quanto detto finora, occorre considerare 4 fattori essenziali:

  • Rendimento;
  • Rating;
  • Durata;
  • Valuta.

Come abbiamo già detto, i bond offrono dei rendimenti differenti in base alla tipologia di obbligazione, e non solo.

Fondamentale è, oltre alla scelta del tipo di obbligazione in cui si vuole investire, il rendimento che è strettamente correlato al rating: rendimenti elevati richiedono un rischio maggiore, al contrario, avremo rendimenti più bassi se vogliamo avere più tranquillità e sicurezza per il nostro investimento.

Altro importante aspetto da considerare è la durata dell’obbligazione: come abbiamo visto, possiamo trovare bond di breve, medio e lungo periodo. Vista però la volatilità dei tassi, conviene davvero investire in obbligazioni a lunga durata? Con il tempo, il rating della società che abbiamo scelto può mutare, di conseguenza il nostro investimento può non essere più considerato sicuro e garantito.

La risposta dipende dalla propensione al rischio che ognuno di noi ha.

Ultimo aspetto da considerare è la valuta delle obbligazioni in cui decidiamo di investire.

Esempio di obbligazioni?

Una società Alpha ha intenzione di avviare una linea produttiva per la realizzazione di un nuovo prodotto da lanciare sul mercato, per farlo si accorge di non avere la liquidità necessaria e decide di rivolgersi ai mercati per raccogliere i capitali tramite Debt Financing.

La società decide che l’obbligazione avrà durata 5 anni ed un tasso d’interesse semestrale del 2%, come abbiamo visto, questo vuol dire che ogni 6 mesi la società dovrà pagare un interesse del 2% sul valore nominale del bond.

Per semplicità nel nostro esempio attribuiremo un valore nominale di 100€, questo vorrà dire che Alpha sarà tenuta a pagare una cedola semestrale di 2€ ai possessori delle obbligazioni.

Al termine dei 5 anni di vita la società dovrà rimborsare i 100€ più i 2€ di interessi.

Conclusione

Le obbligazioni sono sempre state considerate degli investimenti sicuri e garantiti.

Come abbiamo visto, però, negli investimenti la parola “sicuro” e “profitto” non combaciano molto bene: per ottenere un profitto ragionevole, bisogna sempre accettare un minimo di rischio.

All’interno di un portafoglio questi strumenti hanno l’obiettivo di stabilizzarlo e ridurne la volatilità, se scelti nel modo giusto e corretto.

I bond, per gli investitori prudenti, possono essere un buon investimento se considerati nel breve periodo, così da non incorrere nei rischi di volatilità dei tassi.

Il celebre investitore miliardario statunitense Warren Buffet, proprio quest’anno si è espresso così riguardo a questi strumenti:

Bonds are not the place to be these days“, ovvero “Le obbligazioni non sono il luogo in cui stare in questi giorni”.

Ciò è stato riportato nella lettera annuale agli azionisti del Berkshire Hathaway, aggiungendo anche:

“”Fixed-income investors worldwide – whether pension funds, insurance companies or retirees – face a bleak future“, ovvero “Gli investitori a reddito fisso di tutto il mondo – che siano fondi pensione, compagnie assicurative o pensionati – devono affrontare un futuro cupo”.

Questo è il pensiero di uno dei più famosi economisti al mondo.

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