Fondi di investimento, cos'è, come funziona, perché sceglierlo e quali tipi esistono?

Cos’è un fondo di investimento?

Uno strumento utilizzatissimo per investire i propri soldi sono i fondi di investimento comuni.

Un fondo comune di investimento è uno strumento finanziario destinato a piccoli e grandi investitori ed è gestito da una società di gestione del risparmio, che viene associata all’acronimo SGR.

Un Fondo può essere immaginato come un grande portafoglio dove confluiscono i capitali dei vari investitori, questo dà la possibilità alla società di gestione del risparmio di gestire le risorse dei vari risparmiatori come se fossero un unico patrimonio.

Come funzionano i fondi di investimento?

I fondi, come abbiamo precedentemente detto, non sono destinati solo ai grandi investitori ma anche ai piccoli risparmiatori e per far ciò vengono suddivisi in quote, anche molto piccole, che garantiscono uguali diritti ai loro possessori.

Questo tipo di strumento può essere molto utile per i piccoli investitori che, possedendo un capitale limitato, non hanno la possibilità di differenziare il proprio investimento. 

Un fondo comune, infatti, investe su diversi di asset e strumenti, in modo da minimizzare il rischio e se uno di questi asset dovesse fallire, la perdita sarebbe compensata dai profitti ottenuti sugli altri.

Questo è il motivo per cui spesso l’investimento in fondi viene definito come un investimento “sicuro”, grazie alla notevole diversificazione. 

Per questo motivo i fondi d’investimento comuni sono diventati uno degli strumenti più diffusi in Italia, specialmente dalle persone che non hanno il tempo o le conoscenze necessarie per investire autonomamente.

Ma qual è lo scopo dei fondi di investimento?

Lo scopo è quello di investire i capitali dei vari risparmiatori in asset generando nuovo valore e quindi un profitto per gli investitori e per i gestori del fondo.

Sottoscrivendo un fondo di investimento si acquisisce una quota più o meno grande dello stesso che ci consente di partecipare ai profitti o alle perdite, a seconda del numero di quote detenute in portafoglio.

Bisogna tenere a mente che come tutti gli investimenti finanziari non viene garantito alcun rendimento, quindi la scelta del fondo diventa molto importante.

Fondi di investimento aperti o chiusi

Sul mercato ci sono molti fondi d’investimento, ma come facciamo distinguerli?

La distinzione più importante è tra fondi aperti e fondi chiusi:

  • I fondi di investimento aperti sono a capitale variabile e permettono agli investitori di sottoscrivere quote o di chiederne il rimborso in qualsiasi momento;
  • I fondi di investimento chiusi invece sono caratterizzati da un capitale fisso, consentono l’acquisto di quote solo nel periodo d’offerta e il rimborso delle quote può essere richiesto solo a scadenze predeterminate.

Fondi di investimento armonizzati e non armonizzati

Questa è una distinzione molto importante, in quanto i fondi di investimento armonizzati sono conformi e seguono le direttive EU, n. 611/85 e 220/88 Decreto Legislativo n. 83/92 e che prevedono una serie di vincoli e controlli a tutela del risparmiatore.

I fondi armonizzati costituiscono la maggior parte dei fondi disponibili in Italia, la vigilanza del rispetto dei vincoli normativi tuttavia spetterà al Paese d’origine.

I fondi di investimento non armonizzati, come potrai intuire, non rispettano i vincoli delle direttive EU, hanno quindi una maggior libertà ma sono considerati investimenti più rischiosi e speculativi.

Quali sono le tipologie di fondi di investimento?

Esistono diverse tipologie di fondi ed è importante scegliere quello che più si adatta alle proprie esigenze:

Fondi di investimento di liquidità o monetari:

Questi fondi investono nel mercato monetario con scadenza a breve termine, non possono investire in strumenti privi di rating o in azioni. 

Il rendimento è ridotto e sono adatti a chi potrebbe avere bisogno di liquidità nel breve periodo.

Possono essere un buon investimento per il proprio fondo per le emergenze ed imprevisti.

Fondi di investimento azionari:

Sono fondi relativamente più rischiosi ed investono la quasi totalità del patrimonio in azioni, o almeno il 70%. 

Se vuoi approfondire e conoscere meglio le caratteristiche del mercato azionario ti consigliamo di leggere il nostro articolo sulle azioni

Acquistando questo strumento i rischi riconducibili al mercato azionario vengono ridotti, infatti la differenziazione è alla base dell’abbattimento del rischio.

I fondi azionari sono principalmente di due tipi: Growth, cioè alla ricerca di titoli destinati a battere il mercato e Dividend, composto da società che corrispondono dividendi agli azionisti in modo da generare delle rendite passive. 

Questo strumento è consigliato a chi vuol far crescere il proprio capitale con un lungo orizzonte temporale.

Fondi di investimento obbligazionari:

Sono fondi composti principalmente da Titoli di Stato ed obbligazioni, portano con sé rischi minori rispetto ai fondi azionari ma anche minori possibilità di profitto.

Sono ideali per investimenti di medio breve periodo ed offrono rendimenti superiori ai fondi liquidità.

Fondi di investimento bilanciati o misti:

Questi fondi possono investire sia in azioni che in obbligazioni e Titoli di Stato. 

La quota di azioni in portafoglio deve essere tra il 10% e il 90%. Il rischio aumenta all’aumentare della % di azioni presenti. 

I gestori di questi strumenti cercano di bilanciare le diverse forme d’investimento in modo da ottenere un profilo di rischio intermedio.

Questo strumento è consigliato a chi vuol far crescere il proprio capitale con un orizzonte temporale medio lungo.

Fondi di investimento immobiliari: 

I fondi immobiliari sono fondi chiusi ed investono il loro patrimonio principalmente in immobili. La maggior parte di questi fondi si concentra sul ramo commerciale cioè su uffici, negozi e magazzini e i profitti derivano dalle plusvalenze di questi investimenti.

Hedge Funds:

Sono fondi d’investimenti di tipo chiuso ed effettuano investimenti ad alto rischio utilizzando strumenti speculativi quali la leva o le vendite allo scoperto. Possono generare grandi profitti ma anche grandi perdite.

I 4 Vantaggi dei Fondi di investimento Comuni 

Il vantaggio principale di questo strumento è la diversificazione.

La SGR investe il capitale raccolto da tutti i risparmiatori in diversi assets, che vengono decisi di volta in volta dal gestore.

Il piccolo investitore, con il suo capitale limitato, non sarebbe in grado di acquistare tutti gli assets che compongono il fondo e quindi di ottenere una simile diversificazione nel suo portafoglio.

Un vantaggio altrettanto importante è la dimensione contenuta delle quote, che permette a chiunque, sia con grosse quantità di capitali che con minime, di poter accedere al fondo.

Un ulteriore vantaggio che può trarre l’investitore con conoscenze limitate dei mercati finanziari è dato dal dare in gestione i propri risparmi ad un professionista che, grazie alle sue qualifiche, “dovrebbe” essere in grado di battere il mercato registrando rendimenti migliori.

Ricorda: è molto importante vedere gli andamenti storici del fondo per capire se il gestore è stato capace di sovraperformare il mercato oppure no.

Infine, molto importante da sottolineare è la qualificazione del fondo come patrimonio giuridicamente separato, che lo rende inattaccabile dai creditori nel caso di problemi della società di gestione del risparmio.

A vigilare su questi strumenti abbiamo la Banca d’Italia e la Consob. 

La Consob, infatti, vigila sull’operato delle SGR. 

La Banca d’Italia, dopo essersi confrontata con la Consob, autorizza l’attività delle società di gestione del risparmio approvando il regolamento di gestione delle stesse e vigilando sulle banche depositarie del patrimonio.

Rischi dei Fondi di investimento Comuni

Teniamo bene a mente che la valutazione del fondo va fatta in base alla propria propensione al rischio e prospettiva temporale. 

Il livello di rischio in questi strumenti è variabile, quindi si modifica al cambiare del fondo ma è una voce che viene indicata chiaramente al momento della sottoscrizione dello strumento.

Diventa quindi molto importante confrontare quello che offre il mercato, conoscere le differenze nel loro funzionamento, i relativi costi e solo infine scegliere il fondo in cui investire i nostri risparmi.

Come in tutti gli investimenti, anche per i fondi non abbiamo una garanzia di rendimento o di capitale garantito, il valore del fondo, infatti, varia al variare degli assets in cui ha investito.

Altro svantaggio sono i costi di gestione che rischiano di intaccare i ricavi derivanti dal fondo: è necessario informarsi sulle commissioni di gestione e valutare dove è più conveniente investire.

Quali sono i costi per investire in un fondo

Ma quali sono i costi per investire in un fondo?

I costi che un investitore deve considerare quando investe in un fondo possono essere suddivisi in 3.

La commissione d’ingresso: viene pagata in concomitanza del primo versamento ed è a carico del sottoscrittore. 

Solitamente il gestore, per incentivare l’ingresso, offre la possibilità di azzerare questo costo. Abbiamo anche i fondi no load che non applicano commissioni d’ingresso.

La commissione di gestione: è il costo che viene addebitato per la gestione del fondo è calcolata su base annua ma può essere pagata con quote mensili, trimestrali o semestrali. 

Il valore della quota viene sempre considerato al netto delle tasse.

L’extra commissione di performance: è una commissione che viene deliberata dal gestore nel caso il fondo batta notevolmente il mercato, raggiungendo parametri prestabiliti.

Questi costi vanno sempre considerati quando si valuta l’investimento in un fondo, perché possono incidere in modo significativo sui tuoi rendimenti.

Come vengono tassati i fondi di investimento?

Viviamo in un mondo dove tutto è tassato, potevano i fondi d’investimento non esserlo?

Ovviamente no, la tassazione vigente dal 1° luglio 2014, impone un’aliquota del 26% ma solo sugli utili derivanti dal proprio investimento.

Tieni bene a mente che ai fondi armonizzati viene applicata la tassazione quando vengono distribuiti gli utili mentre, per quanto riguarda i fondi non armonizzati, gli utili vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi.

Come scegliere il fondo in cui investire

Ora che ti sei fatto un’idea di che cos’è un fondo di investimento e a che cosa serve, puoi iniziare a pensare al fondo che più si adatta a te.

Ma come posso scegliere il migliore?

Quando si sceglie un fondo è fondamentale leggere il Key Investor Information Document, associato all’acronimo KIID, che viene consegnato obbligatoriamente al sottoscrittore e contiene tutte le caratteristiche chiave. 

Ci sono molti fondi che sono presenti sul mercato da anni ed è sicuramente una buona prassi verificare i rendimenti passati, questi non saranno una garanzia per il futuro ma possono essere un buon metro di valutazione.

I fondi di investimento inoltre ricevono dei rating di valutazione da società esterne come ad esempio Morningstar, Standard & Poor’s e Moody’s. 

Questi rating possono darti un grande aiuto nella tua scelta e vengono assegnati in base alla performance, costi e livello di rischio.

Come avviene la sottoscrizione di un fondo di investimento

La sottoscrizione di un fondo può essere effettuata in due modi:

  • Tramite un Piano di Accumulo, detto PAC
  • Tramite un Piano di Investimento di Capitale, detto PIC

Il modo di sottoscrizione più diffuso è sicuramente il PAC, infatti i piccoli investitori possono decidere di accantonare una quota fissa da destinare ai propri investimenti di lungo periodo a scadenze prestabilite. 

Quanto è però il minimo da investire in un fondo? Per investire in un fondo tramite un PAC bastano anche solo 50€.

Come si capisce la performance di un fondo di investimento?

Il parametro che non può non essere preso in considerazione è il benchmark, questo parametro indica in maniera oggettiva la performance del mercato in cui investe il fondo e permette di confrontarlo con i rendimenti del fondo.

È facile capire se sta andando meglio o peggio rispetto al mercato di riferimento.

L’inserimento del benchmark nel materiale informativo contenuto nel KIID di ogni fondo.

E' molto importante verificare il benchmark in un fondo di investimento per capire se è sovraperformante rispetto al mercato

Come possiamo vedere da questa immagine esempio, abbiamo il fondo A che sovraperformato il mercato di riferimento nel corso degli anni e il fondo B che, al contrario, ha sottoperformato il mercato.

Ricordiamo che non è l’unico parametro da considerare ma ci può dare un’immediata visione di come è stato gestito il fondo.

Quali sono le differenze tra Fondi di investimento e SICAV?

Spesso fondi e Sicav vengono nominati contestualmente come sinonimi, ma facciamo chiarezza.

Le Sicav sono società di investimento a capitale variabile che, con i risparmi degli investitori, acquistano azioni (non quote come per i fondi) di società. Fondi e Sicav svolgono la stessa funzione, ma questa è una differenza sostanziale da tenere in considerazione.

Le Sicav non presentano la separazione giuridica, al contrario dei fondi, quindi comporta un rischio per gli investitori che non è presente con i fondi comuni. 

Qual è la differenza tra fondi di investimento ed Etf

Un altro errore comune è scambiare i fondi con gli etf: gli Exchange-traded Fund sono particolari fondi a gestione passiva, trattati esattamente come fossero azioni.

Gli Etf non hanno quindi una gestione attiva come i fondi, ma una passiva in quanto il loro compito è quello di replicare fedelmente un determinato indice. Semplicemente replicano l’andamento dell’indice scelto. 

Ecco, quindi, perché gli Etf non possono essere considerati dei normali fondi comuni di investimento.

Inoltre, il loro costo di gestione è nettamente minore rispetto ai fondi di investimento comune, un vantaggio considerevole di questi strumenti finanziari.

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