Cos'è un ETF o Exchange Trade Fund? come funziona e perché è utile averlo nel proprio portafoglio? quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un ETF?

Cosa vuol dire ETF? 

Il mondo della finanza è pieno di acronimi e la parola ETF non fa eccezione, infatti, ETF sta per “Exchange Traded Fund”, che tradotto letteralmente in italiano significa “fondo scambiato sul mercato”.

Negli ultimi anni la parola “Exchange Traded Fund” è sulla bocca di tutti, e sono convinto che tu l’abbia già sentita più volte e che te l’avranno consigliato come investimento sicuro per arricchirti e diventare milionario, tuttavia pochi conoscono nel dettaglio questo strumento e il suo reale funzionamento.

Sono uno strumento relativamente giovane, il primo Exchange Traded Fund è stato infatti scambiato negli Stati Uniti nel 1989 mentre in Europa solo agli inizi del 2000. 

Gli ETF vengono apprezzati sia dai piccoli che dai grandi investitori ed hanno visto crescere notevolmente in questi anni la loro popolarità e prendendo quota di mercato sempre maggiore.

Questo è dovuto alle difficoltà che i fondi d’investimento classici hanno trovato nel battere il mercato negli ultimi anni.

Se vuoi approfondire cos’è un fondo di investimento ti consiglio di leggere questo articolo.

Cosa sono gli ETF

Gli ETF sono, come dice la traduzione stessa, “fondi scambiati sul mercato”, ovvero in Borsa. 

Gli Exchange Traded Fund sono infatti fondi a gestione passiva, il cui unico obiettivo infatti è quello di replicare fedelmente l’indice o benchmark a cui fanno riferimento. 

Vengono definiti a gestione passiva perché il gestore del fondo non è libero di acquistare a suo piacimento ma sono vincolati a tenere nell’ETF solo i titoli che compongono l’indice o benchmark di riferimento e nello stesso peso percentuale.

Ricorda, tutti gli Exchange Traded Fund seguono strategie e regole predeterminate e questa è la principale differenza con i tradizionali fondi a gestione attiva in cui il gestore, nel tentativo di battere l’indice di riferimento, è libero di modificare la strategia del fondo.

Questi strumenti sono sempre più utilizzati perché possono essere facilmente comprati o venduti, proprio come fossero delle azioni sui mercati finanziari.

Come tutti i fondi, gli Exchange Traded fund possono investire in diversi strumenti: azioni, obbligazioni, materie prime o altri strumenti. 

La performance dell’investimento sarà data dal risultato di tutti i diversi investimenti racchiusi nell’ETF.

In cosa puoi investire con gli ETF?

L’offerta di Exchange Traded Fund è molto ampia e, grazie a questi strumenti strumenti, puoi decidere di investire in:

  • Indici Azionari: puoi investire in un ETF che replichi l’andamento dell’indice Standard & Poor 500 ( S&P 500), che raggruppa le azioni delle 500 aziende americane a maggior capitalizzazione;
  • Indici Obbligazionari che comprendono titoli di Stato o titoli di società private;
  • Indici Settoriali come ad esempio le telecomunicazioni, farmaceutica, green, bancario ecc;
  • Indici Cryptovalute;
  • Indici Azionari con strategie d’investimento, ad esempio Value o Growth;
  • Indici di Materie prime, come oro, petrolio etc;
  • Indici Valutari, misurano i cambiamenti di valore di una moneta e ad oggi il più scambiato e diffuso è l’indice del Dollaro;
  • Indici Immobiliari.

Il rendimento di un Exchange Traded Fund sarà molto simile, se non uguale, a quello dell’indice o benchmark di riferimento, questo vuol dire che se l’indice salirà del 5%, l’ETF che lo replica salirà della stessa percentuale.

Se vuoi approfondire cosa sono le azioni allora leggi questo articolo

Ma quali sono i vantaggi degli ETF?

Semplicità e trasparenza:

Come abbiamo ormai capito, un ETF ha come unico obiettivo quello di replicare il più fedelmente possibile gli indici o i settori a cui fa riferimento. 

L’investitore quindi potrà informarsi in qualsiasi momento dell’andamento ed essere a conoscenza delle caratteristiche specifiche del suo investimento (per es. l’Exchange Traded Fund che replica l’andamento dell’ S&P 500 otterrà lo stesso risultato giornaliero di quello ottenuto dall’indice borsistico, facilmente consultabile). 

Ricordiamo che gli ETF di possono acquistare e vendere proprio come fossero delle azioni, quindi la loro negoziazione avviene in tempo reale.

Flessibilità e liquidità:

Un ETF non ha scadenza e viene negoziato in borsa come un normale titolo azionario. Questo permette all’investitore di acquistare o vendere tutte le quote che desidera tramite la propria banca o il proprio broker. Grazie a questa flessibilità, ogni investitore può decidere la propria strategia temporale: breve, medio o lungo termine.

Ad oggi sul mercato sono disponibili moltissimi Exchange Traded Fund che offrono all’investitore una grande possibilità di scelta.

Risparmio: 

Gli Exchange Traded Fund, essendo strumenti passivi, hanno costi di gestione molto bassi. 

Non hanno commissioni d’ingresso o di uscita, ma solo di gestione che raramente superano lo 0,5%. Questa è una differenza sostanziale con i fondi di investimento a gestione attiva che raggiungono facilmente % più elevate.

Ma come mai un Exchange Traded Fund ha costi più contenuti? Il motivo è molto semplice ed è dovuto alla gestione passiva del fondo. 

Gli investimenti, infatti, non saranno gestiti nel tentativo di battere il mercato bensì sarà una gestione automatica al fine di replicare l’indice o benchmark di riferimento.

Questo permette anche a piccoli investitori, che non hanno grandi quantità di capitale, di poter investire nel mercato finanziario.

Sicurezza:

Investire in un ETF è molto sicuro. Il patrimonio, infatti, è separato dalla società che lo ha emesso e quindi, in caso di fallimento della stessa, viene restituito all’investitore.

Ovviamente saremo esposti al rischio che l’Exchange Traded Fund in cui abbiamo investito perda valore a causa di una perdita legata ad una svalutazione degli strumenti di cui è composto. Questo rischio lo dobbiamo calcolare, in quanto è intrinseco in ogni investimento.

Diversificazione: 

Questo è, secondo me, uno dei vantaggi più importanti. 

Investire in un Exchange Traded Fund significa investire in un intero settore o indice, e non solo in un singolo titolo. Grazie a ciò, riusciamo ad abbattere notevolmente il rischio dell’investimento in quanto non dipenderà unicamente da un’unica società. 

Un comune investitore molto difficilmente avrebbe la possibilità di investire in un intero indice, ovvero in ogni titolo che compone l’indice. Questi strumenti, infatti, rendono molto economico e semplice diversificare il proprio investimento anche con piccoli importi.

Questa serie di vantaggi hanno reso gli Exchange Traded Fund uno strumento molto richiesto e presente nel portafoglio di molti investitori.

Ma quali sono gli svantaggi degli ETF?

Come abbiamo visto gli ETF hanno molti vantaggi ma è giusto considerare anche i lati negativi di questi strumenti.

Uno dei principali svantaggi di un Exchange Traded Fund è il replicare fedelmente l’indice o il benchmark di riferimento. 

Questo fa si che all’interno di un ETF ci siano anche quote di azioni di società con bilanci problematici che sarebbe sconsigliabile tenere nel proprio portafoglio.

Un ETF a gestione passiva, inoltre, a differenza di un fondo attivo non batterà mai l’indice di riferimento ma ne replicherà fedelmente l’andamento quindi chi investe in un Exchange Traded Fund non avrà mai guadagni a quello del mercato in cui andrà ad investire. 

Negli ultimi anni trovare fondi di investimento a gestione attiva che performino meglio dell’indice di riferimento è diventato difficile ma non impossibile.

Altro rischio è legato al volume dell’ETF, sul mercato è possibile trovare Exchange Traded Fund che hanno dimensioni ridotte e quindi poco liquidi. Questo fa sì che la negoziazione diventi onerosa, specialmente quando le cifre sono “importanti” intaccando così i profitti dell’investimento.

Ormai avrai capito che non tutti gli ETF sono uguali, è sbagliatissimo pensare che comprando un qualsiasi Exchange Traded Fund ci sistemeremo per la pensione, bisogna selezionarli e scegliere il più adatto alle nostre esigenze.

Come scegliere il miglior ETF?

Una volta che abbiamo scelto in quale indice o settore vogliamo investire, ci troviamo a dover scegliere il miglior ETF che replichi l’andamento su ciò che abbiamo decido di investire. 

È vero che ogni Exchange Traded Fund replica lo stesso indice o settore, ma vi sono differenze di performance che dobbiamo assolutamente considerare e tenere sempre a mente:

  • TER (Total Expense Ratio): è l’indicatore sintetico di spesa e rappresenta il costo totale di gestione annua del fondo. Negli ETF solitamente varia dallo 0,05% allo 0,5%.
  • Dimensione del fondo: caratteristica molto importante per scegliere l’Exchange Traded Fund. Meglio scegliere fondi con elevate dimensioni, perché spesso garantiscono anche minori costi. 
  • Anzianità del fondo: selezioniamo fondi che abbiamo almeno più di un anno.
  • Domiciliazione del fondo: Gran parte degli Exchange Traded Fund regolamentati in Europa hanno domicilio in Lussemburgo e sono contraddistinti dalla presenza di “UCITS” ovvero “Undertakings for Collective Investments in Transferable Securities”, ciò comporta l’obbligo di informazione per gli investitori. Gli Exchange Traded Fund Statunitensi invece non possono essere acquistati in Europa, quindi fate attenzione che, nel titolo, compaia la dicitura “UCITS”.
  • Strategia del fondo: replica fisica o replica sintetica. L’ETF, come ormai abbiamo capito, replica fedelmente l’indice su cui decidiamo di investire. Ciò avviene grazie alla replica fisica, altrimenti possiamo trovare fondi che attuano una replica sintetica in cui vengono selezionati alcuni titoli inclusi nell’indice, non tutti, e ciò può comportare variazioni tra Exchange Traded Fund e rendimento dell’indice.
  • Valuta: decidiamo in quale valuta investire, calcolando anche il rischio di cambio;
  • A distribuzione o Ad accumulazione, ne parleremo a breve
  • Costo del singolo ETF: ogni Exchange Traded Fund ha costi differenti, quindi valutiamo il più interessante tenendo in considerazione tutte le caratteristiche precedenti.

Cosa sono e come funzionano gli ETF ad accumulo e gli ETF a distribuzione

Come abbiamo visto, gli ETF investono in diversi strumenti e possono generare degli utili derivanti ad esempio dai dividendi o dagli interessi.

Ma come vengono capitalizzati questi proventi? Possiamo distinguere due modi:

Gli ETF ad accumulazione: questi reinvestono i proventi generati capitalizzandoli nel proprio patrimonio.

Gli ETF a distribuzione, i quali invece distribuiscono periodicamente agli investitori gli utili generati.

I più richiesti sul sono gli Exchange Traded Fund ad accumulazione che, reinvestendo gli utili, sfruttano ulteriormente le potenzialità dell’interesse composto, ma ciò non vuol dire che gli ETF a distribuzione non siano richiesti, infatti sono molto ricercati da chi cerca una rendita periodica.

Quale ETF mi conviene scegliere?

Come sempre la risposta cambia da persona a persona, se cerchiamo una rendita e abbiamo un orizzonte temporale medio/breve allora sicuramente vi consiglio di scegliere un ETF a distribuzione.

Al contrario se l’orizzonte temporale è medio/lungo vi consiglio un Exchange Traded Fund ad accumulazione.

Come mai?

Questo principalmente per due ragioni:

La prima, come anticipato, è la possibilità di sfruttare l’interesse composto che nel lungo periodo può fare miracoli, portando ad un notevole incremento del vostro capitale.

La seconda è la tassazione, negli ETF a distribuzione gli utili che riceverete saranno tassati al momento della distribuzione. In Italia dovrete pagare quindi il 26% di tasse come reddito da capitale. Con gli Exchange Traded Fund ad accumulazione, invece, reinvestendo gli utili non c’è l’obbligo di pagare alcuna tassa sugli stessi.

Il nome degli ETF

Cosa indica tutta la strana sigla degli ETF? Quando andiamo a cercare gli ETF, vedrete molte parole che compongo la sigla del singolo Exchange Traded Fund, che vi faranno capire immediatamente molte cose su quell’ETF, ecco perché:

Prendiamo ad esempio

iSHARES Core S&P 500 UCITS ETF (Acc)

  • iShares – indica l’emittente dell’ETF. Solitamente gli emittenti di ETF sono società controllate da grandi gruppi o Banche. iShares è, per esempio, gestita dal gruppo BlackRock, prima società di investimenti a livello mondiale. Tra i più diffusi troverete anche Xtrackers, gestita da Deutsche Bank e Lyxor, gestita da Société Générale.
  • Core – indica che l’ETF appartiene ad un sottogruppo dell’Emittente. 
  • S&P 500 –  indica il nome dell’indice che abbiamo scelto di replicare. Tra i più conosciuti troveremo sicuramente MSCI, FTSE, STOXX e S&P.
  • UCITS –  come già descritto prima, è l’acronimo di “Undertakings for Collective Investments in Transferable Securities”, e vale per tutti gli ETF che sono regolamentati in Europa.
  • ETF – indica che stiamo trattando di ETF e non di ETC “Exchange Traded Commodities” o ETN “Exchange Traded Notes”.
  • Acc – ad accumulazione. 

Nel nome può non comparire la valuta utilizzata. Bisogna sempre controllare se il fondo opera in Euro, Dollari o altra valuta.

ETF come è strutturato il nome e come scomporlo per capirlo meglio

Conclusione

Questi strumenti, come abbiamo potuto notare, danno la possibilità a chiunque di poter investire nei mercati finanziari. Che tu abbia grosse quantità o una piccola somma da voler far sfruttare, gli Exchange Traded Fund te lo permettono, grazie anche ai bassi costi di gestione.

Abbiamo capito che, attraverso questi strumenti, non saremo mai in grado di battere il mercato, bensì otterremo i risultati dell’indice da noi scelto.

Grazie ai bassi costi di gestione, strategia temporale non predeterminata e la diversificazione in essi contenuta, è uno strumento che deve essere inserito nel tuo portafoglio.

Ricordiamo di scegliere con attenzione l’ETF migliore, in quanto ne esistono molti e ci sono caratteristiche essenziali da saper notare per effettuare la miglior scelta possibile.

Investire in un Exchange Traded Fund è sicuramente consigliabile a coloro che cercano di differenziare il proprio portafoglio, magari con piccole somme a disposizione, cercando dei costi contenuti ma anche la flessibilità di scambio tipica delle azioni.

Negli ultimi anni gli Exchange Traded Fund sono diventati uno strumento molto popolare ma questo non significa che siano sempre lo strumento migliore o che siano tutti redditizi.

Un altro strumento da aggiungere se sei sul percorso di crescita finanziaria!

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